Come professionista
dell'apprendimento, la mia lettura contestuale e riflessiva va proprio ad
alcuni degli apprendimenti scaturiti dal Convegno, in particolare dalla
relazione “Humanities 4.0” di Maurizio Ferraris, Docente dell'Università di
Torino.
Ferraris ha portato alla
nostra attenzione i cambiamenti che stiamo vivendo e che stanno producendo
mutamenti significativi nel modo di relazionarsi fra esseri umani e nel modo di concepire il lavoro.
Un lavoro che ci impegna
tutti, e per gran parte della giornata, viene definito da Ferraris
“Mobilitazione” si tratta delle attività di consultazione siti internet,
apposizione di “mi piace” su pagine e post di Facebook, condivisione di
notizie, foto e video, conversazioni in chat, come quelle ormai diffusissime
via WhatsApp. Queste attività pervasive non sono retribuite ma generano valore
attraverso il traffico dei dati e la produzione di “Documedialità”, vero
capitale economico del presente e del prossimo futuro. La produzione di
documenti (intendendo anche immagini e video) supera e talvolta sostituisce la
produzione di merci: dalla tela di tessuto alla tela digitale. Tutto questo ci porta a
considerare l'importanza cruciale della cultura umanistica per la nostra epoca.
Altro elemento degno di
nota: a differenza di quanto accadeva per le merci, nel caso della
Documedialità i “mezzi di produzione”, ovvero Personal Computer, ma soprattutto
Smartphone, sono personali.
Ferraris afferma che più che
di “sostentamento” abbiamo bisogno di “riconoscimento” e il fenomeno del
“Selfie” è da ascrivere a questa necessità più che al nostro narcisismo, così
come una tensione verso l'autoaffermazione, in contrapposizione all'alienazione
tipica dei lavoratori delle fabbriche, dove l'operatività era ripetitiva e
imposta.
Un accento particolare è
stato posto su due fenomeni fra loro collegati: la produzione individuale di
post-verità (Ferraris cita il caso delle convinzioni sui vaccini) e
l'atomizzazione sociale. Ogni individuo diventa una monade, relazionandosi con
il computer o con lo smartphone. Anche un fenomeno aggregante come il Movimento
5 stelle è visto da Ferraris come un'aggregazione di monadi, in cui nessuna
caratteristica sociale accomuna fra loro gli individui, come invece avveniva
per le classi sociali del secolo scorso.
Lo scenario presentato offre
luci ed ombre, e lo stimolo su cui sto riflettendo in questi giorni riguarda la
rapida e continua evoluzione delle tecnologie del nostro tempo e i mutamenti
inevitabili che ci portano non solo nella quotidianità, ma nel modo di pensare
alle cose, al nostro ambiente, a noi stessi, alle persone con cui ci
relazioniamo, come d'altronde è già avvenuto altre volte, per esempio secoli fa
con l'invenzione della stampa!
In questo contesto come
possiamo interpretare al meglio il nostro ruolo noi professionisti
dell'apprendimento?
Vi lascio con questo
interrogativo e con l'auspicio che il prossimo Convegno Nazionale AIF preveda
uno spazio dedicato allo scambio di idee e proposte fra soci.
Un ringraziamento
particolare lo dedico ai colleghi, quelli che già conoscevo e quelli incontrati
per la prima volta a Genova.
La possibilità di entrare in
relazione con persone che vivono in regioni diverse, che hanno vissuti
personali e professionali differenti, e di condividere in full immersion spazi,
luoghi, tempo e idee ha reso ancora più feconda e piacevole l'esperienza del
Convegno.
Stefania Picchioni
Consigliere AIF Lazio
Stefania Picchioni
Consigliere AIF Lazio
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