venerdì 17 novembre 2017

Commenti dopo il Convegno di Genova | Claudia Massa

Nella splendida cornice del Palazzo Lercari Parodi a Genova si è tenuto il XXIX Convegno AIF, che ha avuto il merito di fornire ai partecipanti stimolanti sollecitazioni provenienti da una pluralità ben assortita di ambiti dalla filosofia, alle tecnologie, alle organizzazioni e alla loro evoluzione.
Ovviamente si è parlato molto di apprendimento, di competenze necessarie, di cosa apprendere ma anche di metodologie e strumenti innovativi.

Tra gli interventi tutti interessanti, quello di Francesco Sacco (Docente SDA Bocconi School of Management) ha sortito da dirompente sferzata iniziale, con le sue analisi lucide e senza mezzi termini su quanto sta accadendo nel mondo della formazione e sui suoi trend.  



Ci ha parlato dell’utilizzo dei MOC da parte del 9% della popolazione mondiale, dato che è in crescita, e di microlearning cioè una formazione molto mirata di 2-3’ minuti da fruire come un tweet, che sta trovando molto successo in ambito aziendale, e di Mobile Learning con un fatturato attualmente di 40 mld di dollari in crescita costante. E poi ancora di EdTech, ossia di soluzioni tecnologiche volte a modificare il processo di apprendimento. Lo stesso speech ci ha messo di fronte due volti dell’Italia, paese in cui solo il 9% della popolazione adulta fa formazione in maniera continua, per contro la branca della neurologia applicata all’apprendimento rappresenta un’eccellenza italiana a livello mondiale. 

Insomma ancora una volta l’Italia si conferma un paese pieno di contraddizioni, ma anche ricco di  opportunità, soprattutto nel campo dell’apprendimento.
Passando dalle analisi alle pratiche, un cambio di prospettiva in termini di apprendimento è stato offerto dalla testimonianza di Massimiliano Ventimiglia (Ceo di H-Farm Education), la cui esperienza ci ha portato già nella scuola del futuro. Aule senza cattedre “per superare la concezione che c’è qualcuno che trasferisce sapere ad un altro, ma co-creare conoscenza”. Per rendere possibile tutto questo si deve partire dalle domande e non dalle risposte, dal metodo che genera la scoperta, dalle soft skills ma anche dalle life skills che accompagnano la persona ad una piena e soddisfacente citizen experience.


Claudia Massa
Consigliere Nazionale AIF e Vice-Presidente AIF Lazio

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