venerdì 27 dicembre 2019

Mappe mentali: come usarle nella formazione

Come usare le mappe mentali nella formazione


Uno strumento semplice e potente che può aiutarci nello studio, nel lavoro e nella vita privata. È la mappa mentale, al centro del workshop organizzato il 29 novembre da Lucia Rosati, formatrice, instructional designer e presidente AIF Umbria. Attraverso una serie di esercizi ed esempi pratici Lucia ci ha mostrato come possiamo utilizzare le mappe mentali nella formazione.



"La mappa mentale ha la forma di un neurone. Questo la rende particolarmente efficace, perché somiglia a qualcosa che è dentro di noi" ha spiegato Lucia Rosati.
Un chiarimento importante riguarda la differenza tra mappe mentali e mappe concettuali: "Utilizzate soprattutto a scuola, le mappe concettuali si sviluppano in senso gerarchico dall'alto verso il basso e le diverse ramificazioni possono contenere periodi e frasi. Le mappe mentali, invece, si sviluppano in orizzontale partendo da un centro. I rami iniziano dalla parte in alto a destra e proseguono in senso orario".

Le regole per sviluppare una mappa mentale

Ecco quindi le regole per sviluppare una mappa mentale:

  • Usa il foglio in senso orizzontale
  • Scrivi l'idea principale al centro
  • Partendo dal centro sviluppa rami collegati
  • I rami sono curvilinei
  • Su ogni ramo scrivi una sola parola
  • Usa i colori e le immagini 


1° esercizio

Ora siamo pronti per metterci alla prova con la nostra prima mappa mentale:

  • parla di te
  • al centro scrivi il tuo nome
  • sulla mappa sviluppa 4o 5 rami e racconta qualcosa di te, anche cose semplici come il luogo in cui vivi, la tua professione, i tuoi hobby


Ed ecco alcuni dei risultati realizzati durante il workshop:

Esempio uno di mappa mentale personale

Esempio due di mappa mentale personale


Da questo esercizio possiamo trarre una prima applicazione pratica: utilizzare le mappe mentali per invitare i partecipanti dei nostri corsi a presentarsi. Ma con alcune accortezze: "Sta a noi formatori capire se e quando ricorrere alla mappa mentale - ha chiarito Lucia Rosati. Utilizzarla per presentarsi agli altri può funzionare in contesti già maturi, ma se siamo agli inizi valutiamo se è opportuno ricorrere a questo strumento. Oppure potremmo impiegarlo come un mezzo di auto-consapevolezza che ciascun partecipante potrà usare per scoprire aspetti di sé, senza condividere il risultato con gli altri".

2° esercizio

Prova ora a sviluppare una mappa mentale partendo dalla parola formazione.

Esempi di mappe mentali per raccontare cos'è la formazione


Ecco nuove possibili applicazioni delle mappe mentali: potremmo chiedere alle persone di descrivere la propria azienda, il proprio lavoro, i processi. Le applicazioni sono infinite.

Utilizzare le mappe mentali nella progettazione


La mappa mentale è un utilissimo strumento di progettazione: "Io la uso soprattutto quando devo compilare un formulario, magari insieme ad altre persone" ha suggerito Lucia Rosati. "Può capitare infatti, di rendersi conto a un'ora dalla scadenza che tre campi sono rimasti vuoti o che quello che ha scritto il collega non è in linea con quello che hai scritto tu". Per prevenire questi inconvenienti lei ha sviluppato una mappa mentale molto semplice del fomulario: "Questo mi permette di avere consapevolezza di quello che devo fare. Inoltre se siamo più persone assegno un colore ad ogni persona e man mano posso spuntare le voci completate. Volendo posso anche aggiungere delle scadenze".

Possiamo usare le mappe mentali anche per la progettazione di un corso, come in questo esempio in cui si parte dai rami: contesto, persone, finalità, input vari.

l'uso della mappa mentale per la progettazione di un corso



Qui siamo a un livello di progettazione generale. A un livello più specifico andremo a indicare obiettivi, metodologie, timing, risorse necessarie e faremo una progettazione analitica dello speech.

Utilizzare le mappe mentali nei percorsi di formazione


Abbiamo già visto l'uso delle mappe mentali per raccontare qualcosa di sé. Lucia Rosati le utilizza anche per fare brainstorming: "Su aule medio-piccole chiedo alle persone di estrapolare delle parole rispetto a un tema, le prime che gli vengono in mente. Con un software apposito costruisco una prima mappa mentale e riorganizzo i contenuti spostando le parole chiave e raggruppandole secondo un ordine diverso".

La mappa mentale può essere utile, inoltre, per sintetizzare le parole chiave di un corso che si è concluso o si sta svolgendo: "In un percorso lungo è un modo utile per comprendere cosa si sta facendo, ricostruirne il senso".

Anche nei percorsi di coaching ci sono delle applicazioni interessanti: "La mappa è uno strumento dinamico che fotografa un momento. La stessa mappa fatta in due momenti diversi cambia. Noi formatori lavoriamo proprio su questo, su come le persone possano cambiare".

Spazio alla fantasia quindi, ma tenendo sempre presenti i consigli di Lucia Rosati: "Spetta a noi capire quando è opportuno utilizzare la mappa mentale ed è sempre consigliabile alternare metodi diversi, per rompere la monotonia".

Il workshop di Lucia Rosati dedicato alle mappe mentali nella formazione

Per iniziare:




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