di Claudia Massa
A fine febbraio con il Consiglio
Direttivo Nazionale AIF quasi al completo ci siamo riuniti con l’intento di fare
una riflessione strutturata su chi siamo
ma soprattutto su cosa vogliamo diventare come associazione.
Con l’aiuto del
Business Model Canvas ho guidato, con non poco impegno, gli attivi e
propositivi colleghi consiglieri in un’analisi che ha fatto emergere in primis gli asset che in quaranta anni
di attività hanno reso AIF un’istituzione riconosciuta ed apprezzata dai nostri
interlocutori di riferimento.
Un patrimonio costituito dai soci, dalle
relazioni che al suo interno si sono create, dagli apprendimenti e soprattutto dal
know how maturato, su cui possiamo poggiare la futura crescita di AIF e di
tutti coloro che ne fanno orgogliosamente parte.
Lo scenario di riferimento di AIF
negli anni è cambiato significativamente, spingendo in maniera sempre più
pressante il formatore ad innovare
paradigmi, metodologie e
strumenti, e dunque su cosa oggi ci dobbiamo confrontare? Quali sono oggi i
nostri interlocutori? Quale storia è importante ancora raccontare?
Per rispondere a queste domande
ci siamo focalizzati su cinque parole chiave legate una all’altra:
- Identità di AIF attuale e futura;
- Autorevolezza istituzionale;
- Sostenibilità dell’Associazione;
- Innovazione;
- Cultura e pratica diffusa dell’apprendimento.
Il tema dell’Identità ha messo in luce quanto potenziale AIF ha di coinvolgere
persone che a diverso titolo si occupano di apprendimento, ci sono infatti
70.000 follower che sui social ci seguono costantemente ma che ancora non si
sono iscritti. La nostra storia è stata per lo più narrata da formatori “puri”
provenienti o collegati al mondo aziendale. Oggi la richiesta di un supporto
metodologico ci viene da più parti come ad esempio avvocati, mediatori,
commercialisti che svolgono attività di docenza e che sentono l’esigenza di
porsi in maniera più efficace nei confronti del loro pubblico, o da ambiti
quali la scuola e l’università che ancora troppo timidamente sentono l’esigenza
di rimettere in discussione a loro volta identità, metodologie e pratiche di
apprendimento. Questo punto ha portato il confronto su un aspetto importante che è quello di diventare un’Associazione
sempre più inclusiva in termini di diversità di percorsi e di background di chi
ne fa parte, senza perdere la selettività riguardo il livello professionale
degli iscritti. Tema di cui si sta già occupando il Gruppo di lavoro “AIF
Soci”.
Abbiamo poi collegato il punto
della sostenibilità a quello della proposta di valore, che è il punto nodale
del Canvas. Alle proposte di qualità dei nostri workshop, convegni,
pubblicazioni, che hanno finora caratterizzato il nocciolo duro dell’offerta
AIF e anche rispetto ai potenziali soci che desideriamo coinvolgere, diverse
sono state le proposte che riteniamo dover offrire per garantire la sostenibilità all’Associazione, per generare innovazione e diventare maggiormente autorevoli anche
a livello istituzionale. In tal senso pongo in evidenza alcuni punti che
abbiamo ritenuto importanti.
Puntare sempre più alla qualità e all’innovazione dei percorsi che
proponiamo di cui l’Academy
rappresenterà l’autorevole punto di riferimento.
Integrare i “prodotti” offerti con i servizi da mettere a disposizione
dei soci in generale e alle aziende in particolare. Prima di questo occorre ripensare
la relazione tra l’Associazione e i soci ma anche la relazione tra soci,
importante per valorizzare e condividere il patrimonio di saperi ed esperienze
di cui ancora non siamo pienamente consapevoli e che ci consentiranno di poter
raggiungere gli obiettivi di crescita e di impatto che ci siamo posti. In tal
senso, presi dall’entusiasmo e tanto per essere fattivi abbiamo costituito il
gruppo di lavoro “AIF Network” che già ha iniziato ad identificare quali
informazioni condividere tra soci e ad ipotizzare le finalità e le modalità di
scambio. A breve presenteremo i risultati di questo lavoro che andranno
integrati con le osservazioni e le considerazioni di tutto il Direttivo
Nazionale e se possibile in maniera partecipativa con le considerazioni e i
desiderata dei soci.
Infine, per promuovere la
cultura e la pratica dell’apprendimento in tutto il territorio nazionale dobbiamo
impegnarci maggiormente a definire partnership con enti ed istituzioni che
insieme con AIF concentrino i loro sforzi per realizzare questi importanti
obiettivi, pensiamo ad esempio a tutto il mondo della formazione finanziata e
dei fondi interprofessionali, ma anche ad associazioni vicine a noi per
finalità ed interessi.
Questo in estrema sintesi quanto proficuamente prodotto nella giornata
di lavoro con i colleghi del Direttivo Nazionale AIF e con il Presidente
Maurizio Milan, che in maniera discreta ha dato il suo sostegno ed il suo
contributo quando necessario, lasciando al contempo la libertà del confronto
tra di noi, della definizione degli obiettivi e delle priorità da portare
avanti su cui tutti ci siamo presi l’impegno.
Ci attende un gran lavoro, una sfida che è anche molto stimolante se
pensiamo a come AIF può ancora crescere e diventare con il coinvolgimento ed il
contributo di tutti i soci.
Come nuova socia (di AIF-Lazio ma in questo momento all'estero) sono molto stimolata dalla possibilità di confronto all'interno della nostra Associazione. Io, ad esempio, non ho un background di formatrice d'azienda ma ho sviluppato il mio intervento formativo a partire dalla facilitazione di gruppi e dall'approccio rogersiano all'ascolto attivo.
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