martedì 11 luglio 2017

AIF Lazio ha presentato il libro "Le dieci vie alla felicità"


di Daniele Mattoni

Le due presentazioni del libro "Le dieci vie alla felicità. Da Socrate al Dalai Lama e oltre", organizzate insieme ad AIF a Roma e Latina, sono stati momenti di confronto molto stimolante e partecipato, con un coinvolgimento attivo delle persone presenti  (circa una quindicina per ciascuna presentazione). Lo stile delle presentazioni ha rispecchiato quello del libro: brevi esposizioni e molti stimoli all'esplorazione e alla scoperta, sotto forma di domande potenti, aneddoti, story telling.
All'inizio di ogni presentazione ho guidato i partecipanti in un breve momento di ascolto corporeo, stimolandoli a creare una "metafora" (un'immagine, una frase ecc..) che raccontasse qualcosa della propria felicità. Dalla diversità delle metafore create emergeva già chiaramente come la felicità sia una condizione del tutto soggettiva: che ognuno di noi connota di significati, sensazioni e valori diversi. Ma allo stesso tempo che tutti ricerchiamo.

Pertanto un libro sulla felicità non può che essere un libro di ricerca, e di "stimolo" alla ricerca.  Non ci possono essere "ricette", ma stimoli all'autoconsapevolezza sì, e anche domande (e infatti il libro ne contiene molte): domande inedite, che difficilmente ci facciamo. Molto prezioso è anche il pensiero dei grandi filosofi e dei grandi saggi, che invitano a considerare, oltre alla felicità legata a conseguimenti esterni (al soddisfacimento di un bisogno e al piacere), anche una felicità più interna (dal greco eudaimonia) legata a un percorso di perfezionamento interiore, al proprio rapporto con il mondo e al soddisfacimento dei propri valori.

E di domande in queste due presentazione ne sono emerse molte, sia da parte mia - rivolte al pubblico - sia da parte del pubblico, sia da parte dei validissimi correlatori che ho avuto il privilegio di avere al mio fianco: Vittorio Balbi - in entrambe le presentazioni -, Beatrice Lomaglio a Roma e Stefania Picchioni a Latina, che hanno contribuito a rendere vivaci e dinamiche le presentazioni.  In entrambe le presentazioni non ci siamo preparati nulla ma condividevamo l'intenzione di creare dei momenti significativi di confronto e di apprendimento. E così è stato.  Il pensiero dei grandi filosofi e maestri spirituali è stato un valore aggiunto non programmato: erano le stesse domande o interventi a darmi modo di esporre alcuni principi espressi dai grandi saggi: alcune delle "vie" riportate nel libro, che ognuno è libero di esplorare come meglio crede. O anche di riportare i risultati di alcune ricerche sociologiche sui fattori che influiscono sulla felicità umana.

Altro momento molto interessante è stato quello in cui ci siamo interrogati sul modo in cui la nostra "capacità" di essere felici si è modificata nel tempo: è aumentata, è diminuita o è rimasta invariata?  In entrambi i gruppi, circa l'80% delle persone presenti ha dichiarato che la propria capacità di essere felici si è accresciuta rispetto a quindici anni fa, per circa il 10% delle persone è rimasta invariata e per circa il 10% è diminuita.  Interessante poi comprendere meglio le differenze tra le varie posizioni espresse.  E rendersi conto che la capacità di essere felici - come qualsiasi altra capacità - può essere appresa e migliorata. Questa condivisione ci ha permesso di individuare alcune competenze e attitudini che favoriscono la felicità (il ben stare al mondo) e che possono - appunto - essere frutto di apprendimento: autoconsapevolezza, coraggio, empatia, autodisciplina, autodiscernimento, apertura al cambiamento, saper convivere con l'incertezza, connessione con sé stessi e con le proprie emozioni, riconoscere i propri valori, gratitudine, proattività, progettualità, attenzione selettiva...  

E il coaching e la formazione in che modo possono favorire questo processo? Io direi che una chiara risposta sia venuta non solo dal libro (che adotta lo stile maieutico e pragmatico del Coaching), ma anche dagli aspetti che sono emersi in queste due presentazioni, e dal contributo offerto dai correlatori (che come me sono sia Coach che Formatori) e infine dagli interventi del pubblico stesso.  Grazie a tutti.

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